Migra - osservatorio sulla discriminazione degli immigrati nel lavoro

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Indagare, Osservare, non discriminare

  • 30/06/2006
  • Osservatorio Migra per Trentino senza Confini

Tra i paesi dell'OCSE l'Italia registra il secondo maggior incremento sul numero di immigrati: +28% con cui sono balzati a 2 milioni 400 mila nel 2004, l'ultimo anno su cui sono disponibili dati comparativi. In Trentino, dove gli immigrati hanno raggiunto quasi le 20.000 unità e dove la media di crescita risulta essere nettamente al di sopra dei valori nazionali (21,1% contro 11,2%) numerose sono le segnalazioni relative alle difficoltà di accesso al mercato del lavoro da parte di immigrati e minoranze etniche, pur in assenza di dati precisi sulle discriminazioni. Le leggi locali, nazionali, comunitarie ed internazionali a tutela dello straniero vittima di discriminazioni ci sono. Ciononostante spesso accade siano poco efficaci anche perché sono pochi gli stranieri che ne conoscono l’esistenza e in grado di fare in modo che i loro diritti vengano rispettati. Lo straniero in quanto estraneo ha paura di farsi vedere, di uscire dall'anonimato sociale, di osare. Ha paura perché non conosce le tutele di un paese che non è il suo. Denunciare può equivalere esporsi a condizioni di maggiore ricattabilità. L’esigenza di indagare la discriminazione degli immigrati nel contesto lavorativo e di favorire una maggiore consapevolezza del fenomeno, è stata la premessa per MIGRA l’Osservatorio sulle discriminazioni degli immigrati nel lavoro. L’Osservatorio, finalizzato ad agevolare lo scambio informativo e di buone pratiche di inclusione tra gli attori economici e sociali di riferimento, oltre a contenere banche dati, comprenderà aggiornamenti normativi, studi, strumenti e risultati dell’attività di monitoraggio sulle discriminazioni. Il diritto di tutti all’uguaglianza dinanzi alla legge e alla protezione contro le discriminazioni costituisce un diritto universale riconosciuto dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, dai Patti delle Nazioni Unite relativi rispettivamente ai diritti civili, politici e ai diritti economici, sociali e culturali e dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Atti che sono parte del Diritto Internazionale dei Diritti Umani. Per quanto riguarda lo specifico lavorativo, la Convenzione n.111 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro proibisce la discriminazione in materia di occupazione e condizioni di lavoro. Un sistema legislativo che deve però essere pienamente conosciuto, oltre naturalmente applicato, per risultare effettivo e per ridurre la discriminazione.