Migra - osservatorio sulla discriminazione degli immigrati nel lavoro

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Immigrati e lavoro: è boom di vertenze legali.

  • 08/06/2006
  • M.Secchi Osservatorio Migra

Lo studio presentato al Convegno dell'Osservatorio Migra su Lavoro e Discriminazione razziale

Dal 2000 al 2005 le vertenze aperte presso i sindacati riferite ai lavoratori immigrati son passate dal 20% al 35% del totale. Nella categoria del commercio, turismo e servizi le pratiche aperte nel 2005 sono state quasi 400, seguite dall'edilizia con 160 pratiche.

Il dato è stato esposto da Antonio Trombetta CGIL (Uff. Vertenze legali) ed interessa 28.000 immigrati in Trentino che, in base all’ultimo rapporto di Caritas Migrantes, rappresenta la quinta provincia di Italia per numero di assunzioni. E’ quanto è emerso nell’ambito del Convegno “Lavoro e discriminazione razziale” organizzato dall’ Osservatorio Migra in collaborazione con CGIL, CISL, UIL e Cinformi. Il Convegno ha affrontato il tema della discriminazione razziale in ambito lavorativo, mettendo in evidenza che i lavoratori immigrati subiscono una “discriminazione multipla”, come l’ha definita l’avv. Nicola Canestrini che ha aperto il dibattito. La Bossi-Fini con le "nuove norme sul soggiorno" introdotte, sostituisce di fatto il "permesso di soggiorno per motivi di lavoro" con il "contratto di soggiorno della durata del contratto di lavoro". Ciò, a detta di Canestrini, crea non solo una condizione di ricattabilità ma anche di esposizione al rischio di comportamenti illeciti sul luogo di lavoro.

Il bisogno di lavoro, per vivere e per "soggiornare" porta l'immigrato ad accettare condizioni lavorative e retributive nettamente al di sotto delle potenzialità professionali, delle mansioni svolte, dei minimi contrattuali. La stessa condizione di lavoro nero, irregolare, purtroppo diffusa in Italia anche per i lavoratori nativi, può diventare un boomerang per i lavoratori stranieri che hanno bisogno di un lavoro regolare per essere a norma con il soggiorno e i periodici rinnovi.

L’impegno dei sindacati, come espresso da Giovanni Tascino della CISL, dovrebbe essere quello di “approfondire gli aspetti contrattuali a favore dei lavoratori immigrati, con una sempre maggiore vigilanza del sindacato nei posti di lavoro”. Andrea Cagol, Cinformi, ha posto l’accento sull’importanza dell’informazione, denunciando toni spesso eccessivamente allarmistici in materia di immigrazione e ricordando che la “ devianza è trasversale”. Il convegno è stata inoltre occasione per presentare il progetto di Ricerca dell’O sservatorio, coordinato da Giuseppe Sciortino del Dipartimento di Sociologia dell’Università di Trento, che avrà come settori privilegiati proprio quei settori che secondo le statistiche presentate dai sindacati sono maggiormente interessati alle vertenze: il lavoro domestico, alberghiero e l’e dilizia.