Migra - osservatorio sulla discriminazione degli immigrati nel lavoro

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2007: anno europeo delle pari opportunità per tutti

  • 12/01/2007
  • Martina Secchi per Osservatorio Migra

2007: Anno europeo delle pari opportunità per tutti.

"I cittadini hanno il diritto di godere di un eguale trattamento e di vivere una vita libera da qualsiasi forma di discriminazione”. - Per tutto il 2007 - afferma Vladimìr Spidla, commissario europeo per l’occupazione, affari sociali e pari opportunità, insisteremo sulle “pari opportunità” e sui benefici per l'Europa di una società fondata sulla diversità al fine di garantire una concreta eguaglianza. Ciò accade a dieci anni dall’Anno europeo contro il razzismo. Un anno dedicato a contrastare tutte le forme di discriminazione, basate sul genere, la razza, l'origine etnica, la religione, la diversità d’opinione, la disabilità, l'età e gli orientamenti sessuali. Il diritto panumano c’è. La sua applicazione è da costruire. Esiste infatti una ricca legislazione comunitaria che proclama il diritto all’eguaglianza, alla non discriminazione, alle pari opportunità per tutti mentre le azioni per dare concretezza al corpus normativo necessitano dell’impegno governativo, e non solo, al fine di aumentare le reali opportunità. L’Anno europeo va esattamente in questa direzione.

La discriminazione razziale in Italia è un numero. L’ultimo rapporto dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale (UNAR), a solo un anno dalla sua istituzione, riporta 3.438 segnalazioni delle quali un decimo considerate effettivi casi di discriminazione razziale. Non sono grandi numeri anche per il non facile accesso linguistico alle informazioni di coloro che sono effettivamente discriminati ma è un dato, degli indirizzi, dai quali partire per scorare il ripetersi. La carenza di dati non riguarda solo l’Italia e tale carenza sulle discriminazioni di minoranze etniche e dei migranti nell’Unione, come denuncia l’EUMC (Osservatorio Europeo su razzismo, antisemitismo e xenofobia) nel suo ultimo rapporto, rende difficile anche per gli altri Stati membri avviare iniziative concrete di prevenzione. Serve, quindi, maggiore informazione a più lingue in grado di raggiungere colui che subisce la discriminazione, garantendogli la massima riservatezza nella denuncia anche del proprio datore di lavoro. Il focus delle iniziative europee è duplice. Per coloro che potrebbero più probabilmente trovarsi per posizione sociale dalla parte di chi discrimina al fine di sfavorire gli atteggiamenti ed i comportamenti negativi e per coloro che, sempre per posizione sociale, sono realmente a rischio al fine d’informarli circa i loro diritti ed i loro obblighi di natura giuridica. Quattro i temi principali nei quali sono articolate le iniziative dell’Anno europeo: i diritti; la rappresentanza; il riconoscimento; il rispetto. I diritti per aumentare la consapevolezza sul diritto all'eguaglianza e alla non-discriminazione; la rappresentanza per favorire nuova partecipazione dei gruppi facilmente a rischio discriminazione; il riconoscimento per valorizzare la diversità, intesa come risorsa per la società ed infine il rispetto e la tolleranza per promuovere una società più coesa.

Tra le tante iniziative previste, una campagna informativa condotta su scala europea, ma anche corsi di scrittura rivolti alle scuole che dovranno confrontarsi sul tema del rispetto e della tolleranza e l’assegnazione di premi alle imprese europee che si dimostreranno particolarmente sensibili alla valorizzazione della diversità. In una società che va così rapidamente trasformandosi, le campagne di sensibilizzazione e gli strumenti volti a diffondere conoscenza e consapevolezza sui mass media e nei luoghi di lavoro, possono aiutare a ridimensionare il pregiudizio che legittima o favorisce la discriminazione e contribuire così a diffondere ad ogni livello e in tutti gli ambienti sociali il principio della “ pari opportunità” di trattamento per gli individui al fine di conseguire una convivenza il più possibile interculturale.