Migra - osservatorio sulla discriminazione degli immigrati nel lavoro

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Xenofobia

La parola viene dal greco e significa paura dello straniero. "Lo straniero incute paura perché viene da lontano, portando con sé lingua e costumi ignoti che lo rendono incomprensibile e temibile anche quando non abbia intenzioni aggressive; inoltre spesso lo straniero viene da lontano a cercare quello che gli serve per sopravvivere, infine può venire con intenzioni dichiaratamente ostili, per aggredire o prendere qualcosa che non gli appartiene; questo è valso nella storia per gli individui, ma anche per intere popolazioni." (Guido Bolaffi, voce Xenofobia, in Guido Bolaffi, Sandro Gindro, Tullio Tentori (a cura di), Dizionario delle diversità, Liberal Libri, 1998, p. 285) Il timore per lo straniero – incomprensibile, nemico in agguato - si è radicato nell'inconscio individuale e sociale: come conferma anche Maslow, lo straniero è prima di tutto una costruzione mentale, che nasconde la sua realtà effettiva e anche la sua singolarità. "Nel momento in cui diciamo che un uomo è uno straniero, in quel momento l'abbiamo classificato, effettuando un atto di astrazione che, in una certa misura, ci ha tolto la possibilità di vederlo come essere umano singolarissimo e intero, diverso da qualsiasi essere umano in tutto il mondo" (Maslow)